Il Corso

In questa sezione è possibile prendere visione di una presentazione del corso di studio, di come lo stesso è organizzato, del regolamento che ne disciplina gli aspetti funzionali e degli altri regolamenti di ateneo su argomenti utili per la comunità studentesca. Inoltre, sono descritti il sistema di assicurazione della qualità e i servizi di orientamento per le future matricole, per facilitare la scelta del corso di studio.

Attività di orientamento trasversali

Per informarti e chiarire ogni tuo dubbio

Per conoscere l'offerta formativa di Verona e i suoi servizi

Per vivere in anticipo l'esperienza universitaria

  • Corsi di orientamento “SCOPERTA: Sviluppo delle Competenze PER la Transizione e l’Autovalutazione” - DM 934/22
  • PLS e POT (Piano laurea scientifiche e Piani di orientamento e tutorato)
  • PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e di orientamento)

Per migliorare e/o completare la preparazione

Iniziative di accoglienza a chi sceglie di studiare a Verona

Per essere sempre informato

Attività di orientamento per corso di studio

Dipartimenti attivano iniziative di orientamento per i diversi Corsi di Studio o aree disciplinari.

Attività di tutorato

Presso l'Ateneo è istituito il Servizio di tutorato svolto da studentesse e studenti senior già iscritti all'Università i quali mettono a disposizione la propria esperienza universitaria a supporto delle future matricole e colleghe/i di studio.

Sportello telefonico 0458028000 (tasto 1) : dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 13:00.

Vai alla pagina

Corso di studio in breve

Il corso offre una preparazione avanzata nell'ambito delle molteplici attività educative in cui sia richiesta la presenza di una/un professionista, esperta/o in problematiche di natura pedagogica o in possesso di una specifica competenza nel coordinamento, nella progettazione, nella gestione e nella consulenza di servizi educativi o di attività dalla rilevanza pedagogica.
La/il laureata/o magistrale potrà operare sia in un contesto educativo in cui siano richieste competenze di consulenza pedagogica (analisi, progettazione, azione, valutazione, ricerca e formazione) sia nel contesto dell'organizzazione e del coordinamento di servizi educativi.
Tali competenze sono raggiunte attraverso insegnamenti pedagogici con un forte carattere interdisciplinare, articolati secondo finalità di carattere metodologico, epistemologico e riflessivo.
A supporto della didattica tradizionale, il corso prevede un tirocinio obbligatorio e la presenza di alcune attività di laboratorio, a scelta, collegate a singoli insegnamenti.
Il corso prepara all'acquisizione del profilo professionale del/della pedagogista, come definito dalla Legge n. 205, 27/12/2017, Commi 594-601. Il corso forma figure professionali competenti nel campo della consulenza pedagogica e del coordinamento e della gestione di servizi che "operano nei servizi e nei presidi socio‐educativi e socio‐assistenziali, nei confronti di persone di ogni età, prioritariamente nei seguenti ambiti: educativo e formativo; scolastico; socio‐assistenziale, limitatamente agli aspetti socio‐educativi; della genitorialità e della famiglia; culturale; giudiziario; ambientale; sportivo e motorio; dell'integrazione e della cooperazione internazionale".
Possibili sbocchi lavorativi sono nell'ambito delle realtà pubbliche, private o del privato sociale e della libera professione. È possibile, anche, diventare insegnanti nella scuola secondaria di II grado (classe A018 – Filosofia e Scienze Umane) previo completamento del percorso di ammissione all'insegnamento.
Il Corso di Studio promuove l'acquisizione di competenze trasversali finalizzate alla più completa formazione della/o studente e utilizzabili per il successivo percorso di inserimento lavorativo, riconoscendo un adeguato numero di crediti formativi universitari alle studentesse e agli studenti che seguono con profitto i corsi appositamente proposti dall'Ateneo o da altre istituzioni.
Il corso di studio prevede la possibilità di svolgere periodi all'estero attraverso il programma Erasmus e i progetti di tirocinio.

  • Tipologia Corsi di laurea Magistrale
  • Durata 2  anni
  • Possibilità di iscrizione a tempo parziale
  • Accesso programmato con valutazione titoli
  • Modalità di frequenza alle lezioni Non obbligatoria
  • Classe LM-85
  • Sede Amministrativa verona
  • Sedi svolgimento lezioni ed esami Mappa delle Sedi
  • Lingua di erogazione Italiano
Obiettivi formativo unitario e sue articolazioni specifiche
L'obiettivo formativo unitario del CdS, con le successive e conseguenti articolazioni specifiche, è di preparare gli studenti magistrali che lo frequentano a svolgere in modo operativamente competente e culturalmente motivato la professione abilitante di "pedagogista" (L. n. 205, 27 dicembre 2017, art. 1, commi 594-595). Gli obiettivi formativi specifici che il CdS intende sviluppare sono esplicitati come segue, e immaginati come altrettante risposte ad una domanda altrettanto specifica. Nell'insieme, gli obiettivi formativi specifici delineano la visione che il CdS ha elaborato a riguardo del "profilo professionale del pedagogista".

1) Formare ad una professione che ha una propria identità, (in risposta alla domanda: "Chi è il pedagogista?).
- Il pedagogista è un professionista che svolge un'attività lavorativa particolarmente qualificata nel campo dell'educazione formale e non formale
- È una figura "apicale" che nel lavoro educativo opera ad un "secondo livello", nel senso che di norma non lavora direttamente a contatto con gli educandi, ma lavora in relazione ai fattori umani, conoscitivi, organizzativi e formativi, che incidono direttamente – spesso con esiti decisivi – sulla qualità delle attività educative, sulla loro organizzazione e sui contesti al cui interno prendono forma.
- Nello svolgimento della sua attività il pedagogista sa di poter contare sulla propria autonomia conoscitiva, metodologica e operativa, acquisita attraverso un lungo iter formativo teorico (disciplinare) e pratico (tirocinio).
- Come l'educatore, anche il pedagogista è consapevole di far parte della medesima comunità professionale, dotata di una propria responsabilità deontologica ed etica.

2) Formare ad una professione che opera in ambiti operativi precisi (in risposta alla domanda: "Dove lavora il pedagogista?).
- Con mansioni e compiti diversi, il pedagogista opera in linea di massima negli stessi ambiti professionali in cui opera l'educatore professionale socio-pedagogico. Può quindi lavorare nei servizi socio-educativi e socio-assistenziali. Può operare anche nei servizi socio-sanitari, ma limitatamente agli aspetti educativi presenti in tali servizi. In generale può operare in molteplici contesti di lavoro che nel loro insieme riguardano tutte le età della vita e molti dei contesti abituali della vita individuale, di gruppo e sociale.
- Questi in dettaglio gli ambiti professionali in cui il pedagogista è chiamato ad operare, sia pure con compiti e modalità differenti rispetto all'educatore:
a) ambito educativo e formativo;
b) ambito scolastico (escluso l'aspetto strettamente didattico);
c) ambito socio-assistenziale;
d) ambito socio-sanitario e della salute, limitatamente agli aspetti socio-educativi;
e) ambito della genitorialità e della famiglia;
f) ambito culturale e multiculturale;
g) ambito giudiziario e penale;
h) ambito ambientale e alimentare;
i) ambito sportivo e motorio;
j) ambito dell'integrazione e della cooperazione internazionale.

3) Formare ad una professione che svolge determinate funzioni (in risposta alla domanda: "Cosa fa il pedagogista quando lavora?).
- Nel corso della sua attività lavorativa il pedagogista può svolgere una serie di attività professionali di "secondo livello", ognuna delle quali richiede competenze specifiche e differenziate, anche se molto spesso sono correlate tra loro e sono caratterizzate da confini molto labili, tanto da tendere a sovrapporsi e ad integrarsi. Il pedagogista svolge di norma le seguenti funzioni professionali:
-attività di gestione e/o di coordina-mento dei servizi educativi:
-attività di supervisione pedagogica;
-attività di consulenza pedagogica;
-attività di formazione pedagogica,
-attività di ricerca pedagogica;
-attività di insegnamento di Scienze dell'educazione nella scuola secondaria di secondo grado, nel senso che il laureato in Scienze pedagogiche può decidere di continuare la sua formazione indirizzandosi all'insegnamento delle Scienze dell'educazione.
4) Formare ad una professione che richiede il possesso di determinate competenze (in risposta alla domanda: "Cosa fa il pedagogista deve saper fare?).
-Poiché il pedagogista è una figura professionale "apicale" o di "secondo livello", anche le competenze che qualificano l'esercizio della sua professionalità sono da ritenersi tali.
-Le competenze professionali del pedagogista consistono, quindi, nella sintesi organica di due tipi di competenze:
-le competenze di "primo livello", derivanti dalla precedente formazione educative, ma approfondite e potenziate;
-le "nuove competenze" specifiche, derivanti dalla conoscenza approfondita di ciò che di nuovo deve essere presente nelle funzioni svolte dal pedagogista.
In concreto, le competenze del pedagogista dovranno riguardare:
-l'apprendimento di nuove conoscenze riguardanti l'educazione,
-l'apprendimento di ulteriori capacità di agire e di potenziare l'agire di altri, in particolare gli educatori;
-l'apprendimento di un ulteriore livello di conoscenze di carattere sociale, culturale, organizzativo e professionale¸
-l'apprendimento della capacità di comunicare da un livello professionale "apicale", sapendo creare un contesto comunicativo tale da porre gli interlocutori nelle condizioni di sentirsi pienamente accolti, riconosciuti e compresi nelle loro prese di posizione;
-l'apprendimento della necessità di continuare ad apprendere, che rappresenta una parte integrante della competenza del pedagogista.

2. Modalità di formazione: circolo virtuoso tra approfondimento culturale e centralità metodo-logica
Il raggiungimento degli obiettivi formativi specifici, sopra delineati avviene attraverso l'attivazione di una "logica formativa di tipo circolare", nel senso che più si approfondiscono le conoscenze disciplinari previste, più diventa evidente la necessità di possedere le competenze metodologiche necessarie per poi tradurre le conoscenze acquisite in capacità e competenze operative.
Da qui la complementarità esistente tra gli insegnamenti di carattere metodologico (si tratta in particolare di insegnamenti di natura pedagogica), e i restanti insegnamenti (di carattere pedagogico, psicologico, filosofico, sociologico e antropologico), in cui è prevalente l'approfondimento dei rispettivi contenuti disciplinari. La "centralità" dell'elemento metodologico, dunque, non è fine a se stessa, ma è funzionale alla valorizzazione dell'apprendimento e della successiva implementazione operativa dei contenuti appresi.

3. Elemento di distinzione: figura professionale unitaria all'interno di un percorso formativo con due indirizzi
Elemento di distinzione del nuovo ordinamento didattico rispetto al passato e, forse anche rispetto ad altri CdS della stessa classe, è la proposta di formazione di una figura professionale unitaria, ma il cui percorso formativo richiede una scelta precisa, in base alla quale privilegiare uno dei due percorsi curricolari proposti, di cui appare comunque evidente la stretta complementarità formativa.

1. Descrizione del percorso formativo
Il percorso formativo appare impostato attorno ad una struttura portante, rappresentata da un insieme ristretto di insegnamenti metodologici di natura pedagogica, comuni ad entrambi i curricoli, e presenti sia nel primo sia nel secondo anno.
Gli altri insegnamenti (di carattere pedagogico, psicologico, filosofico, sociologico e antropologico) sono distribuiti nei due percorsi curricolari secondo le loro affinità conoscitive, che sembrano essere più vicine o più funzionale all'attività organizzativa di coordinamento dei servizi educativi, oppure all'attività formative e di consulenza in qualità di esperti in qualche tematica caratterizzante il lavoro educativo.
Completano il percorso formativo l'introduzione di due attività di laboratorio, l'aumento delle ore destinate al tirocinio e l'introduzione dell'esame di lingua straniera, la cui competenza, in uscita dal percorso di studio, sarà di livello B2.

PROFILI PROFESSIONALI

COORDINATORE PEDAGOGICO

Funzione in un contesto di lavoro Abitualmente il pedagogista, impegnato nella funzione di coordinamento dei servizi educativi svolge le seguenti funzioni: - coordina lo svolgimento del lavoro degli educatori che operano all'interno del servizi, garantendo incontri a scadenze programmate; -coordina la stesura della programmazione educativa annuale che fa da punto di riferimento comune e condiviso per tutti gli educatori del servizio; -valorizza momenti di dialogo interpersonale con singoli colleghi su problematiche specifiche; -coordina i lavori di gruppo e valorizza la formazione e l'attività di équipe di lavoro multidisciplinari; -mantiene i rapporti con persone (ad es. familiari di utenti del servizio), istituzioni pubbliche (Comune, ASL, ecc.) e altri servi analoghi; -partecipa a momenti di formazione, di approfondimento o di aggiornamento organizzati da Enti qualificati sui temi connessi al suo ruolo; -svolge la sua attività coordinando di norma più servizi educativi, gestiti solitamente dallo stesso ente erogatore.

Competenze associate alla funzione Di norma al pedagogista che svolge un'attività di coordinamento di servizi educativi è chiesto di possedere le seguenti competenze di carattere generale, alle quali si possono aggiungere altre particolari competenze, connesse ai contesti particolari del suo lavoro. In concreto, il pedagogista è: progettare, coordinare, realizzare e valutare interventi e trattamenti educativi e formativi diretti in ambiti e servizi di carattere educativo; -effettuare e/o coordinare la rilevazione, l'analisi, l'interpretazione e la valutazione funzionale di ricerche in ambito educativo; -collaborare al lavoro delle équipes plurispecialistiche e interdisciplinari; -coordinare servizi educativi e formativi territoriali.

Sbocchi occupazionali Gli sbocchi occupazionali più comuni riguardano l'inserimento come figura professionale specialistica in contesti di lavoro dipendente di carattere pubblico (ad es. Comuni che gestiscono servizi educativi), privato, del privato sociale (ad es. Cooperative sociali). -Può altresì svolgere il proprio lavoro in qualità di “libero professionista”, che opera a titolo individuale o in associazione con altri professionisti, che possono essere pedagogisti o appartenenti ad altre professioni di cura (ad es. psicologi, psichiatri, logopedisti, psicomotricisti, ecc.) - Il laureato in Scienze pedagogiche che abbia acquisito crediti in numero sufficiente in opportuni gruppi di insegnamenti , potrà partecipare, come previsto dalla legislazione vigente, alle prove di ammissione per i percorsi di formazione per l'insegnamento secondario. Il laureato di Scienze pedagogiche, può concorrere, tramite selezione al Dottorato di ricerca di indirizzo pedagogico.

CONSULENTE PEDAGOGICO

Funzione in un contesto di lavoro Abitualmente il pedagogista, impegnato nella funzione di consulente pedagogico, svolge le seguenti funzioni, connesse alle sue ulteriori speciailzzazioni professionali -progetta, valuta e realizza interventi educativi e formativi su problemi specifici che riguardano singoli individui o gruppi o comunità sociali più ampie; -effettua, su richiesta, la ricognizione, la rilevazione, l'analisi, l'interpretazione e a valutazione funzionale di tipo pedagogico di determinate situazioni educative che presentano elementi di criticità; -se richiesto, svolge attività di formazione specialistica per educatori, per altri operatori di servizi sociali, per adulti e/o per famiglie; - se coordinare lavori di gruppo e valorizza la formazione e l'attività di équipe di lavoro multidisciplinari; -può svolgere la sua attività di consulenza a presso un singolo ente erogatore di servizi educativi, ma svolgere la sua attività anche presso enti diversi, con differenti esigenze educative e formative.

Competenze associate alla funzione Di norma anche al pedagogista che svolge un'attività di consulenza pedagogica è chiesto di possedere le seguenti competenze di carattere generale, alle quali si possono aggiungere altre particolari competenze, connesse ai contesti particolari del suo lavoro. In concreto deve essere in grado di: il pedagogista è: - progettare, coordinare, realizzare e valutare interventi e trattamenti educativi e formativi diretti in ambiti e servizi di carattere educativo presenti nel territorio; - effettuare e/o coordinare la rilevazione, l'analisi, l'interpretazione e la valutazione funzionale di ricerche in ambito socio-educativo; - collaborare al lavoro delle équipes plurispecialistiche e interdisciplinari; - coordinare servizi educativi e formativi territoriali e valutare piani di formazione permanente. - cooperare alla definizione delle politiche formative di enti locali, istituzioni e organizzazioni di lavoro.

Sbocchi occupazionali Gli sbocchi occupazionali più comuni riguardano l'inserimento come figura professionale specialistica in contesti di lavoro dipendente di carattere pubblico (ad es. Comuni che gestiscono servizi educativi, scuole), privato (studi di consulenza multidisciplinari, del priva-to sociale (ad es. Cooperative sociali). Può altresì svolgere il proprio lavoro in qualità di “libero professionista”, che opera a titolo individuale o in associazione con altri professionisti, che possono essere pedagogisti o appartenenti ad altre professioni di cura (ad es. psicologi, psichiatri, logopedisti, psicomotricisti, ecc.) Il laureato in Scienze pedagogiche che abbia acquisito crediti in numero sufficiente in opportuni gruppi di insegnamenti, potrà partecipare, come previsto dalla legislazione vigente, alle prove di ammissione per i percorsi di formazione per l'insegnamento secondario. Il laureato di Scienze pedagogiche, può concorrere, tramite selezione al Dottorato di ricerca di indirizzo pedagogico.


Assicurazione della Qualità

La “qualità” di un Corso di Studio è il grado di soddisfazione degli obiettivi formativi e di soddisfacimento dei requisiti per la qualità del servizio di formazione offerto, stabiliti coerentemente con le esigenze e le aspettative di tutti coloro che hanno interesse nel servizio di formazione offerto (componente studentesca, rappresentanti del mondo del lavoro,...).

Il Corso aderisce al sistema di assicurazione della qualità della didattica, in linea con le indicazioni dell'Ateneo e sulla base delle Linee guida ANVUR, svolgendo attività di:
  • consultazioni periodiche con i rappresentanti del mondo del lavoro per verificare l’adeguatezza dei profili culturali e professionali offerti nei propri percorsi formativi
  • progettazione dei contenuti formativi e pianificazione delle risorse
  • organizzazione delle attività formative e dei servizi didattici
  • monitoraggio dell'efficacia del percorso formativo e la programmazione di interventi di miglioramento della didattica e dei servizi
  • messa a disposizione di informazioni complete e aggiornate sul proprio sito, relative al progetto formativo (profili professionali formati, risultati di apprendimento attesi, attività formative)
Tali attività sono cadenzate e correlate fra di loro, seguendo il ciclo di gestione della qualità: PDCA (Plan, Do, Check, Act)
schema_qualita

Le studentesse e gli studenti hanno un ruolo centrale in un sistema di assicurazione della qualità; ognuno può partecipare attivamente tramite il coinvolgimento nei Gruppi di Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio e nelle Commissioni Paritetiche Docenti Studenti, ma anche semplicemente tramite l’adesione al questionario sull’opinione della componente studentesca in merito alle attività didattiche. In questa ottica l’Università ha previsto l’attivazione di “Laboratori di rappresentanza attiva”, corsi di formazione attivati periodicamente dal Presidio della Qualità per gli studenti dell’Ateneo. Per maggiori informazioni consulta la sezione dedicata.

Il sistema di valutazione universitario e il ruolo dello studente

del Prof. Graziano Pravadelli, registrato in occasione del Laboratorio di Rappresentanza Attiva di gennaio 2021.

I Soggetti

L'AQ per i corsi di studio

Le Attività

Descrizione del percorso di formazione - Regolamento didattico

È il documento che specifica gli aspetti organizzativi del Corso di Studio, in conformità con il Regolamento Didattico di Ateneo e con l’Ordinamento del Corso. Viene pubblicato nei mesi di giugno/luglio e contiene informazioni generali sul Corso di Studio, sugli insegnamenti e sulle regole sul percorso di formazione.

Altri Regolamenti

Per prendere visione di altri regolamenti di interesse si rimanda alla sezione: Statuto e regolamenti

Il sistema universitario italiano

schema_qualita

Primo ciclo: Corsi di Laurea

Essi hanno l’obiettivo di assicurare agli studentesse e studenti un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali.
Requisito minimo per l’accesso: diploma finale di scuola secondaria, rilasciato al completamento di 13 anni di scolarità complessiva e dopo il superamento del relativo esame di Stato, o un titolo estero comparabile; l’ammissione può essere subordinata alla verifica di ulteriori condizioni.
Durata: triennale.
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea, è necessario aver acquisito 180 Crediti Formativi Universitari (CFU), equivalenti ai crediti ECTS; può essere richiesto un periodo di tirocinio e la discussione di una tesi o la preparazione di un elaborato finale.
Il titolo di Laurea dà accesso alla Laurea Magistrale e agli altri corsi di 2° ciclo.
Qualifica accademica: “Dottore”

Secondo ciclo: Corsi di Laurea Magistrale

Essi offrono una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici.
Requisiti per l’accesso: l’accesso ai corsi è subordinato al possesso di una Laurea o di un titolo estero comparabile; l'ammissione è soggetta a requisiti specifici decisi dalle singole università.
Durata: biennale.
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea Magistrale, è necessario aver acquisito 120 crediti (CFU) e aver elaborato e discusso una tesi di ricerca.
Qualifica accademica: “Dottore magistrale”
Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico
Alcuni corsi (Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria, Odontoiatria e protesi dentaria, Farmacia e Farmacia industriale, Architettura e Ingegneria edile-Architettura, Giurisprudenza, Scienze della formazione primaria) sono definiti “Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico”. Requisito di accesso: diploma di scuola secondaria superiore o un titolo estero comparabile; l’ammissione è subordinata a una prova di selezione.
Durata: gli studi si articolano su 5 anni (6 anni e 360 CFU per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria e protesi dentaria).
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea Magistrale, è necessario aver acquisito 300 CFU ed aver elaborato e discusso una tesi di ricerca.
Il titolo di Laurea Magistrale dà accesso al Dottorato di Ricerca e agli altri corsi di 3° ciclo.
Qualifica accademica: “Dottore magistrale”.

Terzo ciclo

Dottorato di Ricerca: essi hanno l’obiettivo di far acquisire una corretta metodologia per la ricerca scientifica avanzata, adottano metodologie innovative e nuove tecnologie, prevedono stage all’estero e la frequenza di laboratori di ricerca. L’ammissione richiede una Laurea Magistrale (o un titolo estero comparabile) e il superamento di un concorso; la durata è di minimo 3 anni. Il/la dottorando/a deve elaborare una tesi originale di ricerca e discuterla durante l’esame finale.
Qualifica accademica: “Dottore di ricerca” o “PhD”.
Corsi di Specializzazione: corsi di 3° ciclo aventi l’obiettivo di fornire conoscenze e abilità per l’esercizio di attività professionali di alta qualificazione, particolarmente nel settore delle specialità mediche, cliniche e chirurgiche. Per l’ammissione è richiesta una Laurea Magistrale (o un titolo estero comparabile) e il superamento di un concorso; la durata degli studi varia da 2 (120 CFU) a 6 anni (360 CFU) in rapporto al settore disciplinare. Il titolo finale rilasciato è il Diploma di Specializzazione.

Master

Corsi di Master universitario di primo livello: corsi di 2° ciclo di perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente. Vi si accede con una Laurea o con un titolo estero comparabile. La durata minima è annuale (60 CFU); non consente l’accesso a corsi di Dottorato di Ricerca e di 3°ciclo, perché il corso non ha ordinamento didattico nazionale e il titolo è rilasciato sotto la responsabilità autonoma della singola università. Il titolo finale è il Master universitario di primo livello.
Corsi di Master Universitario di secondo livello:corsi di 3° ciclo di perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente. Vi si accede con una Laurea Magistrale o con un titolo estero comparabile. La durata è minimo annuale (60 CFU); non consente l’accesso a corsi di Dottorato di Ricerca e di 3° ciclo, perché il corso non ha ordinamento didattico nazionale e il titolo è rilasciato sotto la responsabilità autonoma della singola università. Il titolo finale è il Master universitario di secondo livello.

Altro da sapere sul Sistema universitario italiano

Crediti Formativi Universitari (CFU): i corsi di studio sono strutturati in crediti. Al Credito Formativo Universitario (CFU) corrispondono normalmente 25 ore di lavoro. La quantità media di lavoro accademico svolto in un anno da un/a iscritto/a a tempo pieno è convenzionalmente fissata in 60 CFU. I crediti formativi universitari sono equivalenti ai crediti ECTS.
Classi dei corsi di studio: i corsi di studio di Laurea e di Laurea Magistrale che condividono obiettivi e attività formative sono raggruppati in “classi”. I contenuti formativi di ciascun corso di studio sono fissati autonomamente dalle singole università; tuttavia le università devono obbligatoriamente inserire alcune attività formative (ed il corrispondente numero di crediti) determinate a livello nazionale. Tali requisiti sono stabiliti in relazione a ciascuna classe. I titoli di una stessa classe hanno lo stesso valore legale.
Titoli congiunti: le università italiane possono istituire corsi di studio in cooperazione con altre università, italiane ed estere, al termine dei quali sono rilasciati titoli congiunti o titoli doppi/multipli.

Perché Verona