Il Corso

In questa sezione è possibile prendere visione di una presentazione del corso di studio, di come lo stesso è organizzato, del regolamento che ne disciplina gli aspetti funzionali e degli altri regolamenti di ateneo su argomenti utili per la comunità studentesca. Inoltre, sono descritti il sistema di assicurazione della qualità e i servizi di orientamento per le future matricole, per facilitare la scelta del corso di studio.

Servizi di orientamento

I servizi e le attività di orientamento sono pensati per fornire alle future matricole gli strumenti e le informazioni che consentano loro di compiere una scelta consapevole del corso di studi universitario.
I servizi offerti sono illustrati nella nuova Carta dei Servizi

Attività di orientamento

Per informarti e chiarire ogni tuo dubbio

Per conoscere l'offerta formativa di Verona e i suoi servizi

Per vivere in anticipo l'esperienza universitaria

  • Corsi di orientamento “SCOPERTA: Sviluppo delle Competenze PER la Transizione e l’Autovalutazione” - DM 934/22
  • PLS e POT (Piano laurea scientifiche e Piani di orientamento e tutorato)
  • PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e di orientamento)

Per migliorare e/o completare la preparazione

Iniziative di accoglienza a chi sceglie di studiare a Verona

Per essere sempre informato

Attività di tutorato

Presso l'Ateneo è istituito il Servizio di tutorato svolto da studentesse e studenti senior già iscritti all'Università i quali mettono a disposizione la propria esperienza universitaria a supporto delle future matricole e colleghe/i di studio.

sportello telefonico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 13:00.

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Corso di studio in breve

Il corso offre una solida e approfondita formazione giuridica superiore. Il laureato acquisirà una preparazione elevata in campo giuridico, la piena capacità di analisi e combinazione delle norme giuridiche e l'abilità di strutturare in forma scritta e orale le linee di ragionamento e di argomentazione necessarie a una corretta impostazione di questioni giuridiche complesse.
Saranno oggetto di studio tutte le principali discipline giuridiche delle aree privatistica, pubblicistica e internazionale, nonché l'analisi dei fondamenti storico-filosofici dell'esperienza giuridica e dei basilari meccanismi di funzionamento dei fenomeni economici e di gestione aziendale. È previsto l'approfondimento, con riguardo anche al lessico disciplinare, di almeno una lingua dell'Unione Europea.
A supporto della didattica, svolta mediante lezioni frontali, anche in lingua straniera, ed esercitazioni, gli studenti potranno accedere a numerose occasioni formative collaterali, con la partecipazione di professionisti e docenti qualificati, che presenteranno la loro esperienza diretta ai fini dell'applicazione delle conoscenze apprese a lezione.
Gli studenti potranno, inoltre, beneficiare dell'offerta formativa del Laboratorio di Didattica Innovativa - IDEA (Innovazione Didattica E Apprendimento), struttura istituita nel contesto del Progetto di Eccellenza 2018-2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche per promuovere e implementare nuovi sistemi di didattica e di apprendimento delle discipline giuridiche, innovando le metodologie e l'utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati, e favorendo l'internazionalizzazione e l'approccio interdisciplinare.
Link alla pagina web di Dipartimento dedicata a IDEA: http://www.dsg.univr.it/?ent=bibliocr&id=327&tipobc=6&lang=en.
Sono, inoltre, favorite esperienze e soggiorni di studio all'estero e, seppur non espressamente previste dal piano didattico, attività di stage presso studi professionali, sedi diplomatiche, organizzazioni, pubbliche amministrazioni e imprese nazionali e internazionali, mediante la stipula di specifiche convenzioni.

AMBITI LAVORATIVI
Il corso è il presupposto indispensabile per l'ammissione alla Scuola di specializzazione per le professioni legali e ai tirocini professionali, opportunità formative che preparano all'accesso, una volta superati gli esami di abilitazione professionale e i concorsi previsti, alle principali professioni legali (avvocato, magistrato, notaio). La laurea magistrale in Giurisprudenza consente inoltre, per consolidata tradizione, numerosi altri sbocchi professionali caratterizzati da elevata qualificazione in ambito giuridico, quali la consulenza legale, la dirigenza in amministrazioni e organizzazioni private e pubbliche, in ambito locale, nazionale e internazionale, la carriera diplomatica, nonché l'insegnamento nelle scuole superiori e nelle università.
I laureati acquisiscono infine solide basi giuridiche necessarie per l'accesso ai dottorati di ricerca in ambito giuridico.

DALLA SCUOLA ALL'UNIVERSITÀ
Il Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è ad accesso programmato.
Per questo, ai fini dell'ammissione, è richiesto il superamento di una prova con quesiti a risposta multipla diretta ad accertare il possesso dei seguenti requisiti: a) capacità di analisi e di comprensione di testi in lingua italiana; b) conoscenze acquisite; c) abilità logiche.
I contenuti e il grado di difficoltà della prova sono rapportati al complesso di competenze, anche di cultura generale, che si presuppone acquisito nella scuola secondaria superiore.

  • Tipologia Corsi di laurea Magistrale a ciclo unico
  • Durata 5  anni
  • Possibilità di iscrizione a tempo parziale
  • Accesso libero
  • Modalità di frequenza alle lezioni Non obbligatoria
  • Classe LMG/01
  • Sede verona
  • Lingua di erogazione Italiano
Obiettivo formativo del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza è di offrire i saperi, i metodi e le tecniche adeguati a far conseguire i livelli di conoscenza necessari ad una formazione giuridica superiore, premessa indispensabile per svolgere tutte le diverse professioni che sono state indicate quali profili professionali e sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (SUA-CdS Quadro A2.a).
A tal fine verrà fornita una preparazione idonea a far acquisire agli studenti la piena capacità di analisi e combinazione delle norme giuridiche nonché la capacità di impostare in forma scritta ed orale le linee di ragionamento e di argomentazione necessarie ad una corretta individuazione e soluzione delle questioni giuridiche generali e di specifici casi e fattispecie.
Gli studenti, al termine del percorso formativo, dovranno essere in grado di utilizzare fluentemente in forma scritta e orale almeno una lingua dell'unione europea oltre l'italiano (con riferimento anche ai lessici disciplinari).
In particolare, allo scopo di coniugare tradizione ed innovazione nell'articolazione del corso di studi, sono state individuate nove aree di apprendimento:
- le prime cinque (Fondamenti e sistema delle discipline privatistiche; Fondamenti e sistema delle discipline pubblicistiche; Fondamenti e sistema delle scienze giuridiche europee, internazionali e comparate; Discipline romanistiche, storiche e filosofiche; Discipline economiche) corrispondono alle partizioni classiche del sapere giuridico ed economico e sono riferibili soprattutto all'acquisizione da parte dello studente – con maggiore intensità nei primi due anni del corso di studi ma con significative riprese, pur in un quadro di crescente specializzazione, anche negli anni successivi – delle basi di formazione culturale, di metodo e di conoscenza del diritto positivo essenziali per ogni ulteriore affinamento specialistico disciplinare o interdisciplinare;
- le restanti quattro (Professioni legali nella dimensione europea e internazionale; Impresa e mercati globali; Istituzioni e dei processi decisionali interni e internazionali; New Industries) corrispondono invece alle aree di approfondimento tematico, ovvero ai percorsi professionalizzanti suggeriti per garantire la migliore personalizzazione del profilo dello studente, a partire dal terzo anno, in aderenza alle nuove esigenze del mercato del lavoro contemporaneo.

Il percorso formativo che ne risulta può essere dunque così sinteticamente descritto. Nei primi due anni di corso si impartiscono le nozioni di base, che saranno centrali per poter affrontare lo studio del triennio successivo. In particolare, sin dal primo anno viene fornita una solida preparazione istituzionale sia nell'ambito privatistico, sia nell'ambito pubblicistico.
Nel biennio si impartiscono le indicazioni anche metodologiche che consentono di affrontare le diverse e specifiche problematiche giuridiche.
Nel successivo triennio si studiano i principali ambiti del diritto positivo italiano, europeo ed internazionale. Lo studente affina in tal modo progressivamente le proprie conoscenze e capacità di analisi delle problematiche giuridiche. In questo quadro di sempre maggiore solidità nella preparazione si inserisce lo studio delle regole che governano i vari 'processi' (civile, penale, amministrativo).
Nel triennio, poi, lo studente ha la possibilità di personalizzare, attraverso la scelta delle materie opzionali, la propria formazione. Nel compiere questa scelta lo studente può optare per uno dei quattro diversi percorsi formativi suggeriti, finalizzati a delineare altrettante aree di approfondimento tematico, che rappresentano linee formative coerenti proposte agli studenti (non formalizzate né formalizzabili, a tenore della legislazione vigente, in specifici curricula).
Tutti i percorsi si caratterizzano per una peculiare attenzione alla dimensione non solo nazionale ma anche internazionale, che la preparazione del giurista deve assumere in un quadro nel quale i sistemi sono sempre più interconnessi e nel quale persino la dimensione della tutela delle posizioni giuridiche individuali assume caratteri che vanno al di là dei tradizionali confini degli Stati.
In estrema sintesi i quattro percorsi proposti sono i seguenti.
1. Professioni legali nella dimensione europea e internazionale.
Si tratta del percorso tradizionale per gli studi giuridici. Quello che si propone allo studente è lo studio delle materie più strettamente connesse con le professioni legali (magistratura, avvocatura, notariato), adeguato alle esigenze della contemporaneità che impone una collocazione delle professioni legali nello scenario europeo e internazionale. Un approfondimento particolare viene riservato alle materie processuali ed alle tematiche più frequentemente oggetto di controversie giudiziarie (sia a livello nazionale, sia internazionale)
2. Impresa e mercati globali.
Si tratta di un percorso volto a formare chi intende intraprendere, dopo la laurea, un'attività all'interno delle imprese, sia inserendosi nelle relative strutture organizzative sia svolgendo attività di consulenza. Particolare attenzione viene qui riservata alle materie collegate con il diritto dell'impresa, vista come singola realtà produttiva e nelle sue interazioni coi mercati (sia produttivi che finanziari) interni ed internazionali.
3. Istituzioni e processi decisionali interni e sovranazionali.
Si tratta di un percorso di natura più marcatamente pubblicistica. Lo studio si concentra con maggiore attenzione: a) sulle modalità con le quali vengono assunte le decisioni da parte degli organi dello Stato (senza, tuttavia, trascurare la dimensione decisionale europea ed internazionale); b) sul prodotto delle decisioni..
4 New industries.
Si tratta di un percorso particolarmente attento alle problematiche che l'evoluzione tecnologica pone con specifico riguardo ai rapporti tra diritto e realtà produttiva. Specifica attenzione viene data ai temi della produzione e delle nuove forme di sua organizzazione e tutela giuridica, ma anche a quelli inerenti alle nuove forme di responsabilità (si vedano ad esempio le questioni ambientali).

PROFILI PROFESSIONALI

AVVOCATO

Funzione in un contesto di lavoro

Funzioni di rappresentanza, assistenza e difesa delle parti in un processo o in una controversia extragiudiziale, in forza del mandato ricevuto dalle parti, nonché funzioni di consulenza verso privati ed istituzioni nei più diversi settori del diritto, anche con finalità di prevenzione delle liti o di componimento amichevole delle stesse. La professione di avvocato, nella sua forma tradizionale di professione liberale, può essere svolta dopo il superamento di un esame di abilitazione che può essere sostenuto successivamente al compimento di un periodo di pratica presso uno studio legale.

Competenze associate alla funzione 

Le competenze associate alla funzione di avvocato comprendono l'approfondita conoscenza delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui opera, la capacità di corretta interpretazione e applicazione delle norme ai casi concreti, l'abilità nell'esposizione orale e scritta di problemi giuridici sia semplici sia complessi e nella risoluzione degli stessi nell'esclusivo interesse dei soggetti in essi coinvolti, con riguardo anche alla redazione di contratti o di altri documenti giuridici, la conoscenza e l'osservanza delle regole tecniche e deontologiche della professione, la maturazione di capacità di negoziazione e di mediazione tra le parti interessate, la capacità di avvalersi di strumenti informatici per la ricerca delle fonti e la redazione di atti e documenti, la padronanza della terminologia giuridica di almeno una lingua straniera. Si tratta di competenze che il laureato in giurisprudenza deve possedere e che sono essenziali già nel periodo di pratica forense che è prodromico allo svolgimento della professione.

Sbocchi occupazionali

Lo sbocco occupazionale per il profilo di avvocato quale libero professionista consiste tanto nell’esercizio della professione tradizionale di avvocato, ovvero quella di difesa in giudizio di una parte, quanto nell’attività di consulenza legale anche ai fini della composizione stragiudiziale delle controversie o della loro prevenzione (con possibilità altresì di assumere le funzioni, a seconda dei casi, di arbitro, mediatore, conciliatore, assistente in una procedura di negoziazione, ecc.). A tale ruolo si accede superando un esame di abilitazione che può essere sostenuto al termine di un periodo di pratica. Altro sbocco professionale sempre riconducibile al profilo dell’avvocato è quello di Avvocato dello Stato, organo legale dello Stato al quale sono assegnati compiti di consulenza giuridica e di difesa delle Amministrazioni Statali nei giudizi civili, penali, amministrativi, arbitrali, comunitari e internazionali. All’Avvocatura dello Stato si accede mediante pubblico concorso per esami.

MAGISTRATO

Funzione in un contesto di lavoro

Esercizio della funzione giurisdizionale, nella veste di giudice o di pubblico ministero, nonché svolgimento in taluni ambiti di ulteriori funzioni amministrative correlate all'amministrazione della giustizia (es. volontaria giurisdizione). Alcuni organi giurisdizionali svolgono anche funzioni consultive (ad esempio, Consiglio di Stato, chiamato a rendere pareri al Governo strumentali al corretto esercizio dell’azione normativa e amministrativa) e di controllo (ad esempio, Corte dei Conti). Per entrare nel ruolo di magistrato è necessario il superamento di un concorso pubblico cui si può accedere soltanto laddove si sia in possesso di specifiche qualifiche indicate dalla legge.

Competenze associate alla funzione

Le competenze associate alla funzione di magistrato comprendono l'approfondita conoscenza delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui opera, l'abilità nell'esposizione orale e scritta di problemi giuridici complessi, la capacità, in termini più specifici, di interpretare ed applicare correttamente le norme ai casi concreti e di risolvere le controversie in posizione di terzietà, ossia di indipendenza rispetto alle parti, sapendo altresì adeguatamente motivare le soluzioni raggiunte, la capacità di avvalersi di strumenti informatici per la ricerca delle fonti e la redazione di atti e documenti, la padronanza della terminologia giuridica di almeno una lingua straniera. Si tratta, evidentemente, di una professione che può essere svolta soltanto a partire dalla compiuta acquisizione delle nozioni e abilità, anche metodologiche, fornite dal corso di laurea in giurisprudenza.

Sbocchi occupazionali

Lo sbocco occupazionale per il profilo di magistrato consiste nell’esercizio della funzione tanto di giudice, quanto di pubblico ministero, in tutti gli ordini di giurisdizione esistenti (ordinaria e speciale; civile, penale o amministrativa; costituzionale). Alla professione di magistrato si accede a seguito del superamento di un concorso.

 

NOTAIO

Funzione in un contesto di lavoro

Funzione di formazione, redazione e presa in carico di atti tra vivi e di ultima volontà, attribuzione agli stessi della pubblica fede, conservazione nel deposito, rilascio di copie, di certificati e di estratti. La funzione notarile ha una natura essenzialmente generalpreventiva, in quanto volta a garantire la piena validità ed efficacia degli atti, ponendosi quindi come strumento utile a prevenire le controversie, soprattutto nell'ambito della circolazione immobiliare. Ulteriori funzioni del notaio sono correlate alla sua funzione di pubblico ufficiale e di sostituto d'imposta. Anche la professione di notaio può essere intrapresa solo dopo il superamento di un concorso cui si accede previo svolgimento di un periodo di pratica.

Competenze associate alla funzione

Le competenze associate alla funzione notarile comprendono l'approfondita conoscenza delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui opera, la capacità di corretta interpretazione e applicazione delle norme ai casi concreti, l'abilità nell'esposizione orale e scritta di problemi giuridici complessi e nella risoluzione degli stessi nel migliore interesse delle parti e nel rispetto degli interessi generali coinvolti, con particolare riguardo al ricevimento e alla redazione di atti, la conoscenza e l'osservanza delle regole tecniche e deontologiche della professione, la maturazione di capacità di negoziazione e di composizione preventiva degli interessi delle parti nella ricerca della soluzione di maggiore garanzia sul piano della sicurezza e della certezza dei rapporti giuridici, la capacità di avvalersi di strumenti informatici per la ricerca delle fonti e la redazione di atti e documenti, la padronanza della terminologia giuridica di almeno una lingua straniera. Anche con riguardo alla professione notarile, quindi, studi giuridici di elevata qualificazione risultano imprescindibili.

Sbocchi occupazionali

Lo sbocco occupazionale per il profilo di notaio è rappresentato tanto dall’esercizio della tradizionale professione di notaio che consiste nella redazione di atti cui l’ordinamento attribuisce il valore della pubblica fede, quanto nello svolgimento di attività di alta consulenza giuridica. Alla professione di notaio si accede superando un concorso che può essere sostenuto dopo aver svolto un periodo di pratica professionale.

 

ESPERTO LEGALE IN ENTI PUBBLICI

Funzione in un contesto di lavoro

Funzioni dirigenziali complesse in amministrazioni pubbliche, con il compito di promuovere, coordinare e gestire con piena autonomia decisionale la realizzazione degli obiettivi di un ente, di una struttura o di un ufficio pubblico, curandone i rapporti con altri soggetti esterni, pubblici e privati, predisponendo i necessari atti e provvedimenti amministrativi e svolgendo, se del caso, anche compiti ispettivi o di controllo. Sempre all’interno di strutture pubbliche, il laureato in giurisprudenza può inoltre essere chiamato a svolgere il ruolo di consulente legale, con compiti di ricerca, studio e formulazione di pareri resi nell’esclusivo interesse dell’amministrazione. I compiti possono essere assai vari, ma presuppongono tutti la capacità di affrontare e risolvere questioni di diritto anche di natura complessa o inedite.

Competenze associate alla funzione

Le competenze che si richiedono al laureato comprendono la capacità di assumere decisioni complesse nel rispetto del quadro normativo che regola l'agire dell'ente o del soggetto pubblico diretto, la conoscenza approfondita delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui quell'ente o quel soggetto opera, la capacità di redigere atti e pareri in materia giuridica necessari nella gestione dell'ente, la corretta gestione del rapporto di lavoro con i dipendenti. Per il ruolo di consulente è richiesta l'approfondita conoscenza delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui opera, la capacità di corretta interpretazione e applicazione delle norme ai casi concreti, l'abilità nell'esposizione orale e scritta di problemi giuridici e nella risoluzione degli stessi. Per tutti i compiti sopra descritti sono richieste inoltre la capacità di avvalersi di strumenti informatici per la ricerca delle fonti e la redazione di atti e documenti e la padronanza della terminologia giuridica di almeno una lingua straniera.

Sbocchi occupazionali

Gli sbocchi professionali sono rappresentati dall’assunzione con ruolo di dirigente o di consulente presso enti pubblici, in tutte le articolazioni funzionali e territoriali della Pubblica Amministrazione, inclusa la carriera diplomatica, ovvero, in ambito sovranazionale, dall’assunzione con ruoli di elevata qualificazione negli organi dell’Unione Europea oppure in organizzazioni internazionali governative, intergovernative o non governative.
Si segnala che per tutti i ruoli pubblici è necessario il superamento di un concorso. Per la professione di consulente si segnala che essa può essere svolta anche in regime di libera professione.

 

ESPERTO LEGALE IN IMPRESE O ENTI DEL TERZO SETTORE

Funzione in un contesto di lavoro

Funzioni direttive e di coordinamento in imprese private (industriali, manifatturiere e dei servizi, inclusi gli istituti bancari o assicurativi), o in enti del terzo settore, con il compito di promuovere, coordinare e gestire con piena autonomia decisionale i profili giuridici delle scelte strategiche e gestionali dell’impresa (o dell’ente) o di singole sue articolazioni, conformandone l’operare agli obblighi derivanti dalle prescrizioni normative, redigendo contratti, anche internazionali, ed altri atti giuridici rilevanti per l’impresa, tutelandone l’interesse nei rapporti con i soggetti esterni, pubblici e privati, altresì assistendola – ove in possesso del titolo di avvocato – nel contenzioso anche stragiudiziale, e svolgendo, se del caso, anche compiti ispettivi, di revisione o di controllo. Sempre all’interno delle imprese (o di enti del terzo settore) il laureato in giurisprudenza può inoltre essere chiamato a svolgere il ruolo di consulente legale, con compiti di ricerca, studio e formulazione di pareri resi nell’esclusivo interesse dell’ente. I compiti possono essere assai vari, ma presuppongono tutti la capacità di affrontare e risolvere questioni di diritto anche di natura complessa o inedite.

Competenze associate alla funzione

Le competenze che si richiedono nel laureato comprendono la capacità di assumere decisioni complesse nel rispetto del quadro normativo che regola l'agire dell'impresa o dell’ente diretto, la conoscenza approfondita delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui l’impresa o l’ente opera, la capacità di redigere contratti e altri atti o pareri in materia giuridica necessari nella gestione dell’ente, la corretta gestione del rapporto di lavoro con i dipendenti, la capacità di applicare all’amministrazione degli interessi giuridici dell’impresa conoscenze complesse relative alle scienze economiche, alla contabilità e alla gestione aziendale. Per il ruolo di consulente è richiesta l'approfondita conoscenza delle norme nazionali, europee e internazionali costitutive dell'ordinamento in cui l’impresa opera, la capacità di corretta interpretazione e applicazione delle norme ai casi concreti, l'abilità nell'esposizione orale e scritta di problemi giuridici e nella risoluzione degli stessi. Per tutti i compiti sopra descritti sono richieste inoltre la capacità di avvalersi di strumenti informatici per la ricerca delle fonti e la redazione di atti e pareri e la padronanza della terminologia giuridica di almeno una lingua straniera.

Sbocchi occupazionali

Gli sbocchi professionali sono rappresentati dall’assunzione quale dipendente di imprese private o enti del terzo settore con ruolo di dirigente di o di consulente. Si segnala che per i ruoli pubblici è necessario il superamento di un concorso. Per la professione di consulente si segnala che essa può essere svolta anche in regime di libera professione.



Assicurazione della Qualità

La “qualità” di un Corso di Studio è il grado di soddisfazione degli obiettivi formativi e di soddisfacimento dei requisiti per la qualità del servizio di formazione offerto, stabiliti coerentemente con le esigenze e le aspettative di tutti coloro che hanno interesse nel servizio di formazione offerto (componente studentesca, rappresentanti del mondo del lavoro,...).

Il Corso aderisce al sistema di assicurazione della qualità della didattica, in linea con le indicazioni dell'Ateneo e sulla base delle Linee guida ANVUR, svolgendo attività di:
  • consultazioni periodiche con i rappresentanti del mondo del lavoro per verificare l’adeguatezza dei profili culturali e professionali offerti nei propri percorsi formativi
  • progettazione dei contenuti formativi e pianificazione delle risorse
  • organizzazione delle attività formative e dei servizi didattici
  • monitoraggio dell'efficacia del percorso formativo e la programmazione di interventi di miglioramento della didattica e dei servizi
  • messa a disposizione di informazioni complete e aggiornate sul proprio sito, relative al progetto formativo (profili professionali formati, risultati di apprendimento attesi, attività formative)
Tali attività sono cadenzate e correlate fra di loro, seguendo il ciclo di gestione della qualità: PDCA (Plan, Do, Check, Act)
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Le studentesse e gli studenti hanno un ruolo centrale in un sistema di assicurazione della qualità; ognuno può partecipare attivamente tramite il coinvolgimento nei Gruppi di Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio e nelle Commissioni Paritetiche Docenti Studenti, ma anche semplicemente tramite l’adesione al questionario sull’opinione della componente studentesca in merito alle attività didattiche. In questa ottica l’Università ha previsto l’attivazione di “Laboratori di rappresentanza attiva”, corsi di formazione attivati periodicamente dal Presidio della Qualità per gli studenti dell’Ateneo. Per maggiori informazioni consulta la sezione dedicata.

Il sistema di valutazione universitario e il ruolo dello studente

del Prof. Graziano Pravadelli, registrato in occasione del Laboratorio di Rappresentanza Attiva di gennaio 2021.

I Soggetti

L'AQ per i corsi di studio

Le Attività

Descrizione del percorso di formazione - Regolamento didattico

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È il documento che specifica gli aspetti organizzativi del Corso di Studio, in conformità con il Regolamento Didattico di Ateneo e con l’Ordinamento del Corso. Viene pubblicato nei mesi di giugno/luglio e contiene informazioni generali sul Corso di Studio, sugli insegnamenti e sulle regole sul percorso di formazione.

Altri Regolamenti

Per prendere visione di altri regolamenti di interesse si rimanda alla sezione: Statuto e regolamenti

Il sistema universitario italiano

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Primo ciclo: Corsi di Laurea

Essi hanno l’obiettivo di assicurare agli studentesse e studenti un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali.
Requisito minimo per l’accesso: diploma finale di scuola secondaria, rilasciato al completamento di 13 anni di scolarità complessiva e dopo il superamento del relativo esame di Stato, o un titolo estero comparabile; l’ammissione può essere subordinata alla verifica di ulteriori condizioni.
Durata: triennale.
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea, è necessario aver acquisito 180 Crediti Formativi Universitari (CFU), equivalenti ai crediti ECTS; può essere richiesto un periodo di tirocinio e la discussione di una tesi o la preparazione di un elaborato finale.
Il titolo di Laurea dà accesso alla Laurea Magistrale e agli altri corsi di 2° ciclo.
Qualifica accademica: “Dottore”

Secondo ciclo: Corsi di Laurea Magistrale

Essi offrono una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici.
Requisiti per l’accesso: l’accesso ai corsi è subordinato al possesso di una Laurea o di un titolo estero comparabile; l'ammissione è soggetta a requisiti specifici decisi dalle singole università.
Durata: biennale.
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea Magistrale, è necessario aver acquisito 120 crediti (CFU) e aver elaborato e discusso una tesi di ricerca.
Qualifica accademica: “Dottore magistrale”
Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico
Alcuni corsi (Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria, Odontoiatria e protesi dentaria, Farmacia e Farmacia industriale, Architettura e Ingegneria edile-Architettura, Giurisprudenza, Scienze della formazione primaria) sono definiti “Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico”. Requisito di accesso: diploma di scuola secondaria superiore o un titolo estero comparabile; l’ammissione è subordinata a una prova di selezione.
Durata: gli studi si articolano su 5 anni (6 anni e 360 CFU per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria e protesi dentaria).
Titolo: per conseguire il titolo di Laurea Magistrale, è necessario aver acquisito 300 CFU ed aver elaborato e discusso una tesi di ricerca.
Il titolo di Laurea Magistrale dà accesso al Dottorato di Ricerca e agli altri corsi di 3° ciclo.
Qualifica accademica: “Dottore magistrale”.

Terzo ciclo

Dottorato di Ricerca: essi hanno l’obiettivo di far acquisire una corretta metodologia per la ricerca scientifica avanzata, adottano metodologie innovative e nuove tecnologie, prevedono stage all’estero e la frequenza di laboratori di ricerca. L’ammissione richiede una Laurea Magistrale (o un titolo estero comparabile) e il superamento di un concorso; la durata è di minimo 3 anni. Il/la dottorando/a deve elaborare una tesi originale di ricerca e discuterla durante l’esame finale.
Qualifica accademica: “Dottore di ricerca” o “PhD”.
Corsi di Specializzazione: corsi di 3° ciclo aventi l’obiettivo di fornire conoscenze e abilità per l’esercizio di attività professionali di alta qualificazione, particolarmente nel settore delle specialità mediche, cliniche e chirurgiche. Per l’ammissione è richiesta una Laurea Magistrale (o un titolo estero comparabile) e il superamento di un concorso; la durata degli studi varia da 2 (120 CFU) a 6 anni (360 CFU) in rapporto al settore disciplinare. Il titolo finale rilasciato è il Diploma di Specializzazione.

Master

Corsi di Master universitario di primo livello: corsi di 2° ciclo di perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente. Vi si accede con una Laurea o con un titolo estero comparabile. La durata minima è annuale (60 CFU); non consente l’accesso a corsi di Dottorato di Ricerca e di 3°ciclo, perché il corso non ha ordinamento didattico nazionale e il titolo è rilasciato sotto la responsabilità autonoma della singola università. Il titolo finale è il Master universitario di primo livello.
Corsi di Master Universitario di secondo livello:corsi di 3° ciclo di perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente. Vi si accede con una Laurea Magistrale o con un titolo estero comparabile. La durata è minimo annuale (60 CFU); non consente l’accesso a corsi di Dottorato di Ricerca e di 3° ciclo, perché il corso non ha ordinamento didattico nazionale e il titolo è rilasciato sotto la responsabilità autonoma della singola università. Il titolo finale è il Master universitario di secondo livello.

Altro da sapere sul Sistema universitario italiano

Crediti Formativi Universitari (CFU): i corsi di studio sono strutturati in crediti. Al Credito Formativo Universitario (CFU) corrispondono normalmente 25 ore di lavoro. La quantità media di lavoro accademico svolto in un anno da un/a iscritto/a a tempo pieno è convenzionalmente fissata in 60 CFU. I crediti formativi universitari sono equivalenti ai crediti ECTS.
Classi dei corsi di studio: i corsi di studio di Laurea e di Laurea Magistrale che condividono obiettivi e attività formative sono raggruppati in “classi”. I contenuti formativi di ciascun corso di studio sono fissati autonomamente dalle singole università; tuttavia le università devono obbligatoriamente inserire alcune attività formative (ed il corrispondente numero di crediti) determinate a livello nazionale. Tali requisiti sono stabiliti in relazione a ciascuna classe. I titoli di una stessa classe hanno lo stesso valore legale.
Titoli congiunti: le università italiane possono istituire corsi di studio in cooperazione con altre università, italiane ed estere, al termine dei quali sono rilasciati titoli congiunti o titoli doppi/multipli.

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