Studiare

In questa sezione è possibile reperire le informazioni riguardanti l'organizzazione pratica del corso, lo svolgimento delle attività didattiche, le opportunità formative e i contatti utili durante tutto il percorso di studi, fino al conseguimento del titolo finale.

Piano Didattico

Queste informazioni sono destinate esclusivamente agli studenti e alle studentesse già iscritti a questo corso.
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Laurea magistrale in Governance dell'emergenza - Immatricolazione dal 2025/2026

Il piano didattico è l'elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative che devono essere sostenute nel corso della propria carriera universitaria.
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Attivato nell'A.A. 2023/2024
InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta
Prova finale
18
E
-
Insegnamenti Crediti TAF SSD
Tra gli anni: 1°- 2°
Ulteriori competenze linguistiche
6
F
-
Tra gli anni: 1°- 2°
Stage o project work
6
F
-
Tra gli anni: 1°- 2°

Legenda | Tipo Attività Formativa (TAF)

TAF (Tipologia Attività Formativa) Tutti gli insegnamenti e le attività sono classificate in diversi tipi di attività formativa, indicati da una lettera.




S Stage e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali

Codice insegnamento

4S009840

Coordinatore

Enrico Mariani

Crediti

6

Lingua di erogazione

Italiano

Settore Scientifico Disciplinare (SSD)

SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI

Periodo

1° periodo lezioni - GEM dal 3 ott 2022 al 23 dic 2022.

Obiettivi di apprendimento

Un operatore di protezione civile, adeguatamente professionalizzato, dovrebbe disporre di competenze non solo tecniche, ma anche culturali e sociologiche per affrontare, oltre alle conseguenze concrete dei disastri, anche quelle più eminentemente sociali. Proprio queste ultime sono le meno visibili e, per questo, le più sottovalutate e le meno semplici da sanare. D’altra parte, però, sono anche quelle che incistano le conseguenze più durature nel corpo sociale e le più esposte a crisi di rigetto. Gli studenti dovranno conoscere queste tematiche nei loro risvolti nei loro risvolti tipicamente culturali e sociali, dimostrando di saperle articolare criticamente e applicare a precisi contesti sulla base di casi di studio che verranno presi in esame.

Programma

Il corso ha come finalità quella di fornire agli studenti le conoscenze più avanzate sull’interpretazione dei disastri, dal punto di vista delle scienze sociali.
Gli obiettivi previsti dal corso si articolano essenzialmente in due moduli: 1. Introduzione alle principali prospettive disciplinari e teoriche; introduzione alle principali tematiche, concetti di base della socio-antropologia dei disastri; (2) analisi di alcune diramazioni tematiche rappresentative in sociologia e antropologia; casi di studio dal contesto italiano e internazionale; parte monografica sul post-terremoto del Centro Italia (2016-2017).

Uno dei principali aspetti delle ricerche condotte attraverso prospettive disciplinari “umanistiche” sui disastri a partire dall’inizio del Novecento, riguarda la messa in discussione di un approccio tecnocentrico. Ovvero, diventa sempre più evidente che per comprendere gli effetti di un disastro sia necessario integrare allo studio della componente fisica (l’impatto e i suoi effetti “materiali”) la comprensione dei fattori d’ordine politico, storico, sociale e semiotico «che contribuiscono a provocare la catastrofe, ne caratterizzano la distribuzione del danno e le possibilità effettive di recupero nel periodo post-impatto» (Ligi 2009, p. 46). L’impatto socio-ambientale di un certo evento richiede di disimplicare e interpretare le conseguenze con sguardo diacronico, in grado di ricostruire la storia delle dinamiche politiche e socio-economiche. La fase di sospensione dello stato di diritto che caratterizza l’emergenza è attraversata da tensioni, conflitti, posizionamenti e strategie retoriche di legittimazione di un certo punto di vista sul disastro (come, perché e per colpa di chi è avvenuto, quanto fosse prevedibile e come sarà ricordato) e sugli scenari di riconfigurazione e ricostruzione. L’analisi può essere incentrata su quelle pratiche e discorsi che, nello spazio-tempo della governance dell’emergenza, determinano la costruzione intrinsecamente politica delle dinamiche del post-disastro, inteso come momento di intensa (e necessaria) trasformazione sociale e territoriale. A diventare dirimente nello studio dei disastri è la questione socio-antropologica del potere e delle dinamiche di vulnerabilizzazione relative cioè ad una visione connessionistica e processuale, in cui si tiene conto dei differenti effetti che un fenomeno di pari intensità può produrre su differenti fasce di popolazione. Emancipare lo studio dei disastri dall’idea di fenomeni naturali che vengono descritti, a seconda dei casi, come ineluttabili o casuali, potenti o vendicativi ha il pregio, tra l’altro, di offrire strumenti preziosi nell’analisi di una contemporaneità sempre più segnata da conflitti socio-ambientali.

Verranno particolarmente approfondite alcune tematiche centrali nell’analisi sociologica dei disastri:
- rischio
- etnografia dei disastri, racconto orale e memoria
- vulnerabilità
- comunicazione pubblica

Testi di approfondimento (che non formano programma d’esame):
Quarantelli E.L. (a cura di), What is a Disaster? A Dozen Perspectives on the Question, London, Routledge, 1998.
Saitta P. (a cura di), Fukushima, Concordia e altre macerie : vita quotidiana, resistenza e gestione del disastro, Firenze, Edit Press, 2015.
Hoffman S., Oliver Smith A. (a cura di), The Angry Earth. Disaster In Anthropological Perspective, London, Routledge, 2020.
Centemeri L., Ritorno a Seveso. Il danno ambientale, il suo riconoscimento, la sua riparazione, Milano, Mondadori, 2006.
Ciccozzi A., Il terremoto dell’Aquila e la Commissione Grandi Rischi. Un’analisi antropologica, Roma, Derive Approdi, 2013.

Bibliografia

Visualizza la bibliografia con Leganto, strumento che il Sistema Bibliotecario mette a disposizione per recuperare i testi in programma d'esame in modo semplice e innovativo.

Modalità didattiche

Il corso è strutturato in lezioni di due ore ciascuna, nelle quali si alternano didattica frontale e momenti di discussione/confronto con gli studenti, anche con la partecipazione di relatori esterni.

Le lezioni saranno tenute in presenza.
Le videoregistrazioni e gli eventuali materiali didattici integrativi e di supporto saranno resi disponibili alle studentesse/agli studenti che aderiscono al protocollo PA 110 e lode, inoltre, come previsto dalle linee guida di Ateneo, alle studentesse/agli studenti che sono in situazioni particolari di fragilità, in condizioni di disabilità o affetti da disturbi di apprendimento (a seguito di segnalazione e previo coordinamento con la U.O. Inclusione) e alle studentesse/agli studenti che si trovano in situazioni di limitazione agli spostamenti, sulla base di quanto disposto delle ordinanze nazionali di contrasto al COVID.

Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica dell’apprendimento avviene tramite un colloquio orale individuale basato sul programma dei testi di esame. Il colloquio è finalizzato a valutare sia l'apprendimento dei contenuti del corso da parte dello studente sia la sua capacità di espressione, anche attraverso la padronanza del linguaggio specialistico, le capacità di argomentazione e di applicazione delle conoscenze acquisite.

Le/gli studentesse/studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA), che intendano richiedere l'adattamento della prova d'esame, devono seguire le indicazioni riportate QUI

Criteri di valutazione

La valutazione finale consiste nella verifica che lo studente abbia acquisito:
1. I contenuti del corso (con specifico riferimento ai testi consigliati);
2. La capacità di “attraversare” criticamente e originalmente i contenuti proposti producendone una sintesi tra conoscenza e rielaborazione personale;
3. La capacità di espressione orale logicamente consequenziale e adeguata al livello di profondità dell’analisi richiesta.
4. La capacità di sintesi del pensiero espresso in forma orale.