Studiare

In questa sezione è possibile reperire le informazioni riguardanti l'organizzazione pratica del corso, lo svolgimento delle attività didattiche, le opportunità formative e i contatti utili durante tutto il percorso di studi, fino al conseguimento del titolo finale.

Piano Didattico

Il piano didattico è l'elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative che devono essere sostenute nel corso della propria carriera universitaria.
Selezionare il piano didattico in base all'anno accademico di iscrizione.

CURRICULUM TIPO:
Insegnamenti Crediti TAF SSD
Tra gli anni: 1°- 2°
Legal English (B2)
3
F
-

Legenda | Tipo Attività Formativa (TAF)

TAF (Tipologia Attività Formativa) Tutti gli insegnamenti e le attività sono classificate in diversi tipi di attività formativa, indicati da una lettera.




S Stage e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali

Codice insegnamento

4S009822

Crediti

6

Lingua di erogazione

Inglese en

Settore Scientifico Disciplinare (SSD)

IUS/19 - STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO

Periodo

2° periodo lezioni (2A) dal 13 feb 2023 al 25 mar 2023.

Obiettivi di apprendimento

L’insegnamento è inserito nell’area di apprendimento Alimentare, moda e beni culturali [FOOD, FASHION, CULTURAL HERITAGE] Il corso illustra l’emergere dell’esigenza, a partire dall’età moderna, di individuare e tutelare un insieme di beni materiali ed immateriali nei quali la comunità civile riconosce un elemento fondante e centrale della sua identità culturale, una pluralità di elementi che attengono alla tradizione comune di un popolo e di cui il diritto stesso è parte integrante. Entro una vicenda storica che unisce l’operazione di recupero della memoria municipale compiuta in Italia dal Muratori nel XVIII secolo ai movimenti odierni di rivendicazione di un originale patrimonio culturale dei nativi d’America o dell’Australia, si tratta di evidenziare come il diritto ha concretamente ostacolato o favorito questa dinamica, mettendo a fuoco i principi costituzionali invocabili in materia e le tappe salienti dell’evoluzione legislativa e giurisprudenziale, italiana e internazionale.
Al termine del corso, lo studente avrà acquisito i riferimenti di base circa l’emersione del concetto di patrimonio culturale, la sua progressiva estensione e i modi e le forme attraverso cui il diritto ha concorso a tale evoluzione storica.
Lo studente acquisirà la capacità di affrontare e risolvere problemi reali del contesto professionale nell'ambito del quale si troverà ad operare, orientando la propria competenza alla compliance contrattuale e alla prevenzione del conflitto giudiziario, sarà in grado di verificare le ricadute pratiche e applicative del quadro teorico e regolativo e di impostare, in forma scritta e orale, anche mediante lavori di gruppo, esercitazioni scritte e il metodo del Problem Based Solving (PBS), la soluzione di questioni concrete, utilizzando il lessico disciplinare appropriato e specifico, adottando le corrette linee di ragionamento e di argomentazione, e formulando giudizi autonomi. Il metodo didattico utilizzato è funzionale al continuo apprendimento e aggiornamento delle conoscenze acquisite.

Prerequisiti e nozioni di base

Per frequentare il corso con profitto, è opportuno che lo studente sia in possesso delle nozioni fondamentali del diritto pubblico (con particolare riguardo al diritto costituzionale) e di un'adeguata prospettiva storica (con particolare riguardo alla storia moderna e contemporanea). I concetti di base saranno comunque ripresi durante il corso.

Programma

1. Nozioni in evoluzione (Monumentum, Cose d’arte, bellezze naturali, patrimonio storico, paesaggio, beni culturali, cultural heritage).
2. Le origini (La tutela dell’arte nell’antica Roma; L’Età tardoantica: salvare l’eredità classica dalla rovina; L’iconoclastia ed il Concilio di Nicea II; Basso Medioevo: la controversia giuridica sulla Tabula picta).
3. La nascita della legislazione di tutela (Rinascimento romano e toscano; Sei-Settecento in Italia: gli editti sull’esportazione e lo scavo. I casi di Volterra, Pompei).
4. Problemi del tardo Settecento (Le requisizioni napoleoniche; Sette Lettere a Miranda di Antoine de Quincy; L’opera giuridica e archeologica di Carlo Fea; Chirografo di Pio VII).
5. La Restaurazione (Due concezioni di museo: Musei capitolini / Louvre; Antonio Canova e le restituzioni; Editti del Cardinal Pacca e legislazione preunitaria; Il diritto come Cultural Heritage: la Scuola storica tra Savigny e i fratelli Grimm).
6. L’Unità d’Italia (Il vuoto di tutela nel Regno di Sardegna e l’unificazione legislativa; Il problema dei fedecommessi d’arte dopo la presa di Roma; Le sorti del patrimonio ecclesiastico; Progetti di legge e organizzazione amministrativa; Legge Nasi).
7. A cavallo dei due secoli (Lo sventramento dei centri storici – la Legge sul Risanamento di Napoli; Agli albori della tutela del paesaggio: la Legge sulla Pineta di Ravenna e l’opera di Luigi Rava; Legge n. 386 del 27 giugno 1907: istituzione delle soprintendenze; Legge Rosadi n. 364 del 20 giugno 1909, “che stabilisce e fissa norme per l’inalienabilità delle antichità e delle belle arti”)
8. Fascismo e identità degli italiani (La figura di Giuseppe Bottai; Legge 1 giugno 1939, n. 1089 “Sulla tutela delle cose d’interesse artistico o storico”; Legge 29 giugno 1939, n. 1497 "Sulla protezione delle bellezze naturali"; Reati contro il patrimonio artistico e storico nazionale; Concordato e beni culturali).
9. Il lato oscuro del Cultural Heritage: l’identità nazionale come fattore di esclusione (dal Manifesto della razza alle Leggi razziali).
10. La Costituzione (Gli articoli 6, 12 e 33 ed i lavori preparatori)
11. La Costituzione (L’articolo 9 ed i lavori preparatori)
12. La Repubblica (la Commissione Franceschini; Legge n. 1062 del 20 novembre 1971, “Norme penali sulla contraffazione od alterazione di opere d’arte”; Decreto-legge 14 dicembre 1974, n. 657: istituzione del Ministero dei Beni culturali e Ambientali; Codice dei beni culturali e del paesaggio d.lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004)
13. Guerra e tutela del Cultural Heritage (1899 e 1907: Hague Conventions; 1935: Treaty on the Protection of Artistic and Scientific Institutions and Historic Monuments “Roerich Pact”); 1954: Hague Convention for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed Conflict).
14. L’attività dell’Unesco (1943: Atto costitutivo UNESCO; La questione della Diga di Assuan; 1972: Convention concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage;
2003: Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage; 2005: Convention on the Protection and Promotion of the Diversity of Cultural Expressions).
15. Altre organizzazioni internazionali e relative dichiarazioni (1931: Athens Charter; 1964: Venice Charter;
1996: Blue Shield International).
16. Istituzioni europee e Cultural Heritage (2000: Carta di Nizza; 2000: Convenzione europea del paesaggio di Firenze ; 2005: Convenzione di Faro “sul valore del patrimonio culturale per la società”).
17. La protezione delle minoranze linguistiche storiche (1992: European Charter for Regional or Minority Languages; 1998: Framework Convention for the Protection of National Minorities; Legge 15 dicembre 1999 n. 482).
18. 2022: il nuovo articolo 9 della Costituzione

Bibliografia

Visualizza la bibliografia con Leganto, strumento che il Sistema Bibliotecario mette a disposizione per recuperare i testi in programma d'esame in modo semplice e innovativo.

Modalità didattiche

Il docente utilizzerà: a) lezioni frontali, secondo un ordine cronologico; b) approfondimenti tematici su temi di particolare interesse storico-giuridico: agli studenti verranno sottoposti casi di studio da analizzare singolarmente o in gruppo e poi discutere in aula, al fine di stimolarne le capacità di ricerca, riflessione, comparazione ed esposizione.
Per gli studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA) è prevista la distribuzione di dispense scritte e, a richiesta, la videoregistrazione delle lezioni.

Modalità di verifica dell'apprendimento

L'esame si svolgerà tramite un'interrogazione orale di circa 20 minuti, vertente sugli argomenti del corso. Le modalità della prova non differiranno tra studenti frequentanti e non frequentanti e tra studenti immatricolati presso l'Università di Verona e studenti Erasmus. Non sono previste prove intermedie. Per gli studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA) è prevista la possibilità di utilizzare nel corso dell'esame le dispense appositamente distribuite in precedenza. Gli studenti affetti da Covid possono concordare col docente l'utilizzo della modalità telematica.

Le/gli studentesse/studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA), che intendano richiedere l'adattamento della prova d'esame, devono seguire le indicazioni riportate QUI

Criteri di valutazione

Conoscenza delle nozioni fondamentali; livello di approfondimento; capacità di ragionamento critico; qualità dell'esposizione; padronanza di un lessico specialistico. Il voto sarà espresso in trentesimi.

Criteri di composizione del voto finale

L'esame non è diviso in moduli, per cui l'intero voto dipende dalla prova finale.

Lingua dell'esame

Inglese