Studiare

In questa sezione è possibile reperire le informazioni riguardanti l'organizzazione pratica del corso, lo svolgimento delle attività didattiche, le opportunità formative e i contatti utili durante tutto il percorso di studi, fino al conseguimento del titolo finale.

Piano Didattico

Il piano didattico è l'elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative che devono essere sostenute nel corso della propria carriera universitaria.
Selezionare il piano didattico in base all'anno accademico di iscrizione.

1° Anno

InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta tra i seguenti
Un insegnamento a scelta tra i seguenti

2° Anno  Attivato nell'A.A. 2015/2016

InsegnamentiCreditiTAFSSD
 un insegnamento a scelta tra i seguenti
Prova finale
16
E
-
Attivato nell'A.A. 2015/2016
InsegnamentiCreditiTAFSSD
 un insegnamento a scelta tra i seguenti
Prova finale
16
E
-
Insegnamenti Crediti TAF SSD

Legenda | Tipo Attività Formativa (TAF)

TAF (Tipologia Attività Formativa) Tutti gli insegnamenti e le attività sono classificate in diversi tipi di attività formativa, indicati da una lettera.




S Stage e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali

Codice insegnamento

4S003374

Coordinatore

Linda Napolitano

Crediti

6

Lingua di erogazione

Italiano

Settore Scientifico Disciplinare (SSD)

M-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA

Periodo

Sem. IA dal 28 set 2015 al 8 nov 2015.

Obiettivi formativi

S’intende formare all’uso della terminologia filosofica ed insegnare l’uso critico del testo per l’acquisizione di problemi e concetti filosofici centrali. S’intende, inoltre, tramite confronti e dibattiti in classe, far acquisire la capacità di argomentare in contraddittorio.
La conoscenza della storia della filosofia dell’Otto e Novecento è in generale presupposta: solo alcuni snodi saranno oggetto di approfondimento specifico (v. sotto “Testi di riferimento”). Sono richieste inoltre attenzione all’indagine lessicale, inclinazione alla lettura critica del testo filosofico e al discorso argomentativo.

Programma

Filosofie del dialogo.
Nel secolo XX vari pensatori e indirizzi di pensiero hanno proposto forme di “dialogo socratico”. Esso viene applicato in contesti differenti: pedagogico (J. Dewey, L. Nelson, M. Nussbaum), filosofico (M. Buber, K. Jaspers), psicoterapeutico (V. Frankl) e nelle cosiddette “pratiche filosofiche” (P. Hadot, L. Marinoff). In tali contesti esso viene proposto quale procedura metodica e postura esistenziale / relazionale particolarmente efficace, nonché – talora – come forma eminente della cura di sé. Il corso intende confrontarsi con tali riprese contemporanee e verificare, sulla fonte costituita dai Dialoghi platonici, se e quanto tale procedura, nel momento in cui giunge a definirsi “socratica”, sia vicina all’archetipo originario, a sua volta forma eminente e irrinunciabile della àskesis (o “esercizio spirituale”), già propria del Socrate di Platone.
Così riflette e scrive uno stimato psichiatra italiano:
“…da un punto di vista antropologico l’uomo è l’animale che, per diventare adulto (vale a dire per essere responsabile e per inserirsi – se possibile creativamente – in una cultura) ha bisogno di una serie ininterrotta di dialoghi. All’inizio c’è il dialogo senza parole con la figura materna. Contemporaneamente a questo si sviluppa, come una sorta di controcanto, il dialogo con la figura paterna o eventualmente un suo sostituto. Con l’emergere della parola le forme del dialogo si moltiplicano: i coetanei, i congiunti più o meno lontani, i partner talvolta imprevedibili dei giochi. Poi i dialoghi plurimi connessi alla scolarità, i dialoghi estremamente intensi da un punto di vista emotivo della prepubertà e della pubertà. E così via. S’intende che ognuno di questi dialoghi ha una specifica connotazione affettiva che ne fonda il carattere univoco e insostituibile. Idealmente è con questa serie di dialoghi che il bambino diventa psichicamente adulto e – diciamo così - adatto a una vita responsabile” (Mario Trevi, Dialogo sull’arte del dialogo. Psicoanalisi e terapia, a cura di A. Fedrigo, Milano Feltrinelli 2008).
Dunque il dialogo appare uno strumento insostituibile per la crescita di ogni essere umano e dev’essere perciò metodo, a sua volta insostituibile, di ogni percorso pedagogico.
Ma che cos’è, davvero, un dialogo? Prima ancora che la pedagogia e la psicoterapia, è la filosofia a sottolineare l’importanza e la fondatività del dialogo e a tentare di definirne i caratteri: la “Dispensa 1” del corso raccoglierà alcuni contributi della filosofia e pedagogia del Novecento che al dialogo si sono rifatti.
Alcuni di questi pensatori non parlano soltanto e genericamente di “dialogo”, ma – come Lou Marinoff, Martha Nussbaum e Leonard Nelson – specificano che si tratti di un “dialogo socratico”, mostrando di voler in qualche modo tornare a uno degli archetipi della storia della filosofia occidentale.
Perciò nella “Dispensa 2” si proverà a riprendere proprio questo archetipo, proponendo e commentando puntualmente 20 brevi brani dei Dialoghi di Platone: essi vedono il vecchio maestro Socrate teorizzare ed agire l’attività filosofica esattamente come pratica costante di un dialogo, che risponde alla più profonda natura dell’uomo e la porta all’atto.
Il dialogo del resto non è solo strumento della psicoterapia e della pedagogia: oggi è anche (come riconoscono alcuni autori, quali Pierre Hadot, Marina Santi e Alessandro Volpone) la forma principe delle cosiddette “pratiche filosofiche”, cioè di quella corrente recentissima della filosofia, non solo italiana, che vede nella filosofia non un puro discorso teorico, ma una guida concreta per l’agire e la condotta quotidiani e per una ‘cura di sé’ che possa renderci, pur nelle difficoltà e sofferenze inevitabili del nostro esistere, il più possibile autentici, stabili e felici.


Testi d'esame:
a) Parte Generale: Storia della filosofia contemporanea, in particolare: Nietzsche; pragmatismo americano (Peirce, James, Dewey); fenomenologia (Husserl, Scheler); filosofia dell’esistenza tedesca (Jaspers, Rosenzweig, Buber); esistenzialismo (Heidegger); nascita e sviluppo delle scienze umane (psicologia e psicanalisi); la ‘nuova retorica’, l’ermeneutica; la filosofia pratica.
Testo consigliato: E. BERTI-F. VOLPI, Storia della filosofia. Ottocento e Novecento, Roma- Bari Laterza 1991 ed edizioni successive.
b) Dispense (disponibili presso la copisteria “Ateneo” e “La Rapida”)
Dispensa 1: Introduzione. Testi tratti dagli autori contemporanei;
Dispensa 2: Il dialogo socratico come pratica filosofica. Passi scelti e commentati dai Dialoghi di Platone (a c. di L. Napolitano)
c) Un testo a scelta fra:
L.M. NAPOLITANO VALDITARA, Il sé, l’altro, l’intero. Rileggendo i Dialoghi di Platone, Milano-Udine Mimesis 2010;
L.M. NAPOLITANO VALDITARA Virtù, felicità e piacere nell’etica dei Greci, Verona aemme Edizioni 2014;
P. HADOT, Esercizi spirituali e filosofia antica, tr. it. Torino 2005;
M. C. NUSSBAUM, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, tr. it. Bologna 2011.

Le lezioni saranno disponibili sulla piattaforma e-learning di Ateneo.


Metodi didattici:
Il corso prevede lezioni frontali e seminariali con lettura diretta di testi e successiva discussione comune; perciò è utile e dunque auspicabile, benché ovviamente non obbligatoria, la frequenza.
Per i non frequentanti il programma rimane lo stesso, ma essi dovranno contattare la docente per concordare un testo personalizzato (a seconda delle proprie conoscenze pregresse, della propria formazione curricolare e dei propri interessi), il cui studio compensi la mancata frequenza del corso.

Modalità d'esame

Modalità esame:
Lo studente verrà interrogato oralmente, invitato anche alla lettura ed al commento dei passi letti insieme in classe.

Le/gli studentesse/studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA), che intendano richiedere l'adattamento della prova d'esame, devono seguire le indicazioni riportate QUI