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Laurea in Filosofia - Immatricolazione dal 2025/2026

Il piano didattico è l'elenco degli insegnamenti e delle altre attività formative che devono essere sostenute nel corso della propria carriera universitaria.
Selezionare il piano didattico in base all'anno accademico di iscrizione.

2° Anno  Attivato nell'A.A. 2022/2023

InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta
Un insegnamento a scelta 

3° Anno  Attivato nell'A.A. 2023/2024

InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta
12
B
M-FIL/03
Prova finale
6
E
-
Attivato nell'A.A. 2022/2023
InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta
Un insegnamento a scelta 
Attivato nell'A.A. 2023/2024
InsegnamentiCreditiTAFSSD
Un insegnamento a scelta
12
B
M-FIL/03
Prova finale
6
E
-
Insegnamenti Crediti TAF SSD
Tra gli anni: 1°- 2°
Due insegnamenti a scelta 
12
A
L-FIL-LET/02
12
A
L-FIL-LET/04
12
A
L-ANT/02
12
A
M-STO/01
12
A
M-STO/02
12
A
L-ANT/03
Tra gli anni: 1°- 2°- 3°
Tra gli anni: 2°- 3°
Tre insegnamenti a scelta 

Legenda | Tipo Attività Formativa (TAF)

TAF (Tipologia Attività Formativa) Tutti gli insegnamenti e le attività sono classificate in diversi tipi di attività formativa, indicati da una lettera.




S Stage e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali

Codice insegnamento

4S00888

Crediti

6

Lingua di erogazione

Italiano

Settore Scientifico Disciplinare (SSD)

M-FIL/05 - FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGI

Periodo

Sem. 1A, Sem. 1B

Obiettivi di apprendimento

Il corso si propone di fornire esempi del contributo che la filosofia moderna e contemporanea ha apportato alla comprensione del funzionamento del linguaggio, e del rapporto tra linguaggio, realtà materiale e realtà sociale.
Al termine dell’insegnamento lo/la studente/ssa:
CONOSCENZE:
- avrà ampliato la sua conoscenza delle linee concettuali fondamentali della tradizione filosofica occidentale.
ABILITÀ:
- avrà conseguito la capacità di comprendere i testi filosofici, porli in un corretto inquadramento critico, e di interpretarli;
- avrà conseguito la capacità di utilizzare una terminologia filosofica adatta;
- avrà maturato una propria autonomia di giudizio sui temi trattati durante il corso;
- sarà capace di comunicare argomenti filosofici a specialisti e non specialisti;
- sarà capace di proseguire gli studi in ambito magistrale.

Prerequisiti e nozioni di base

/

Programma

L’indagine filosofica sul linguaggio attraversa tutta la storia della filosofia, dai presocratici ai giorni
nostri. In questo corso ci soffermeremo solamente su due quesiti centrali per la riflessione filosofica
sul linguaggio: primo, la questione se sia possibile pensare e concepire il nulla; secondo, la
questione se sia possibile accedere a delle verità ineffabili - verità cioè che richiedono un qualche
tipo di superamento del linguaggio per poter essere colte. Come vedremo, le due questioni sono
interconnesse, poiché studieremo autori secondo i quali è possibile cogliere il significato di nulla (e
di essere) solo attraverso delle esperienze sui generis che, in vari modi, sembrano andare al di là
dei limiti del linguaggio, se non addirittura richiedere una particolare sospensione della ragione
discorsiva.
Nella prima parte del corso (18 ore) studieremo un problema classico che riveste un ruolo
fondamentale nello sviluppo del paradigma di ricerca della cosiddetta filosofia analitica del
linguaggio: il problema del riferimento a oggetti non esistenti. Per studiare il problema – che funge
da introduzione al più radicale problema concernente il riferimento al nulla – leggeremo alcuni testi
di Frege, Russell e Quine, testi che sono considerati classici nel paradigma cosiddetto analitico. La
prima parte ha inoltre l’obiettivo di introdurre lo studente alla terminologia imprescindibile per
approfondire i dibattiti sorti in seno al dibattito contemporaneo in filosofia analitica.
Nella seconda parte del corso (18 ore), studieremo un dibattito centrale nello sviluppo della filosofia
novecentesca (del linguaggio, ma non solo), ossia le critiche che Rudolf Carnap, figura di spicco del
Circolo di Vienna e dell’empirismo logico, rivolge alle riflessioni di Martin Heidegger sul niente
contenute in Che cos’è metafisica? (1929). In questo saggio, Heidegger sostiene che è possibile
cogliere il significato di niente e di farne l’esperienza, tramite la tonalità emotiva fondamentale
dell’angoscia. Heidegger sostiene inoltre che tale esperienza, che rivela il (significato di) niente, ha
il potere di mostrare il significato di essere.
Nel saggio intitolato Il superamento della metafisica attraverso l’analisi logica del linguaggio (1932)
Carnap critica aspramente la pretesa della metafisica di essere una scienza e prende gli enunciati
di Heidegger sul niente come esempio per svolgere la sua critica. Lo studio di questa celebre
polemica sarà utile per caratterizzare la distinzione fra filosofia analitica e continentale, distinzione
importante per comprendere la storia della filosofia del novecento e, in particolare, la diversità fra gli
approcci al tema del linguaggio nel dibattito filosofico contemporaneo.
Studieremo poi la critica che Bergson rivolge alla tesi secondo la quale è possibile pensare e
concepire il nulla. La riflessione di Bergson è particolarmente interessante per i nostri scopi per
almeno due ragioni. Da un lato, contro la tesi dei filosofi del Circolo di Vienna, è un tentativo di
fondare la possibilità di una metafisica mostrando come sia possibile, tramite l’intuizione, di avere
un accesso senza mediazione discorsiva alla natura della realtà; d’altro canto, Bergson sostiene,
contro filosofie come quella di Heidegger, che è impossibile pensare e concepire il nulla. Bergson
fornisce inoltre una diagnosi dell’illusoria pensabilità del nulla. Questa diagnosi radica in parte in
un’analisi del funzionamento del linguaggio e del pensiero e nel loro rapporto con i nostri bisogni pratici.
Infine, a parziale sostegno della tesi di Heidegger, studieremo un saggio di Luigi Pareyson Lo
stupore della ragione e angoscia di fronte all’essere (1979), nel quale, a partire dalla filosofia di
Schelling, Pareyson sostiene come vi siano dei significati - quali i significati, appunto, di essere e
nulla - che sono intuibili solo allorquando la ragione discorsiva (e dunque il linguaggio) tace e lascia
che sia un muto stupore a rivelarli. Vedremo come tali esperienze sui generis siano menzionate in
ambito letterario (e.g., Pessoa nel Faust e Sartre ne La nausea), e nell’opera di altri filosofi (e.g.,
Max Scheler e Ludwig Wittgenstein).Vedremo infine come questa riflessione si ricollega al pensiero
di Wittgenstein sui limiti del linguaggio e il mistico.
Bibliografia (delle opere seguenti dovranno essere studiate solo delle parti; “F” sta per letture facoltative, “O” per letture obbligatorie). Oltre ai testi, per ogni lezione il docente fornirà delle dispense che riassumono i testi studiati e i contenuti della lezione.
NB: le pagine da leggere saranno rese disponibili da parte del docente prima delle lezioni.
Prima parte - I limiti del linguaggio: pensare e dire l’essere e il nulla
Parmenide, Sulla natura (qualsiasi edizione) [O fr 1-8]
Gorgia. ‘Su ciò che non è, in Testimonianze e frammenti. A cura di Roberta Ioli. Carocci, Roma, 2013. [O pp. 97-113, ovvero MXG 979a12-980b21 e M. 7.69-87].
Platone, Sofista (qualsiasi edizione [O 236D-264B]
A. Agostino, 388-391, De magistro, in Tutti i dialoghi, a cura di Giovanni Capatano, Bompiani, Milano, 2006 [O pp. 1665-1667].
Fredegiso di Tours, 800, De nihilo et tenebris, tr. it. in: Fredegiso di Tours, Il nulla e le tenebre. La nascita della filosofia in Europa, a cura di Franca D’Agostini, Genova, Il Melangolo, 1992 [O pp. 141-145]
G. Frege, 1892,'Über Sinn und Bedeutung’, Zeitschrift fur Philosophie und philosophische Kritik, 100: 25-50; tr.it. in Bonomi A., La struttura logica del linguaggio, Bompiani, Milano, pp. 373-386 [O]
G. Frege, ‘Il pensiero. Una ricerca logica’ (1918), in Id., Ricerche logiche, Guerini, Milano, 1988, pp. 43-74. (F)
Meinong, Alexius, 1904. Teoria dell’oggetto, a cura di Emanuele Coccia, Quodlibet, Macerata, 2003 [O pp. 21-34]
Russell, Bertrand. 1905 “On Denoting,” Mind 14 (1905), 479–493; tr. it. ‘Sulla denotazione’, in La struttura logica del linguaggio, a cura di Andrea Bonomi. Milano: Bompiani, 1973. [O]
R. Carnap, Überwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache, in Erkenntnis, 2, 1932, pp. 219-241; , tr. it. di A. Rossini, ‘Il superamento della metafisica mediante l’analisi logica del linguaggio’, in A. Pasquinelli, Il neoempirismo, UTET, Torino, pp. 504-532. [O]
Quine, Willard Van Orman. 1948. Quine, Willard Van Orman, 1953, “On What There Is,” in From a Logical Point of View, Cambridge, Mass.: Harvard University Press, 1–19; originally published in Review of Metaphysics, 2 (1948): 21–38.«Che cosa c’è». In Da un punto di vista logico. Milano: Cortina.
Hans Hahn, Otto Neurath, Rudolf Carnap, 1929, La concezione scientifica del mondo. Il Circolo di Vienna, a cura di A. Pasquinelli, Laterza, Roma-Bari 1979, pp. 74-77 [O]
Lycan, William 2000 Philosophy of Language. A Contemporary Introduction, tr. it. a cura di Annalisa Coliva, Filosofia del linguaggio. Un’introduzione contemporanea, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2002. [O pp. 3-25, 45-49]
Dispense del docente [O]
Seconda parte - Oltre i limiti del linguaggio: esperire l’essere e il nulla
Hofmannsthal, 1902, Lettera di Lord Chandos, tr. it. di Nicoletta Giacon, BUR, Milano, 2011 (F, 31-61)
H. Bergson, H. (1906). L'idée de néant. Revue Philosophique de la France Et de l'Etranger 62:449 - 466, ristampato in H. Bergson, L’évolution créatrice, PUF, Paris, 1907, tr. it. L’evoluzione creatrice, a cura di Marinella Acerra, BUR, Milano, 2012, pp. 262-284. [O pp. 262-284]
Heidegger, Martin, 1929. Che cos’è metafisica?, tr. it. a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano, 2001. [O solo la conferenza, esclusa la postfazione]
Sartre, J. P. 1938. La nausée, Gallimard, Paris, 1948; tr. it. di Bruno Fonzi, La nausea, Einaudi, Torino, 1949 [O pp. 171-183]
Pareyson, Luigi 1979. ‘Stupore della ragione e angoscia di fronte all’essere’, in Ontologia della libertà, Einaudi, Torino, 1995, pp. 385-437.[O]
Wittgenstein, Ludwig, 1965. ‘Conferenza sull’etica’, in Lezioni e conversazioni. tr. it. a cura di M. Ranchetti, Adelphi, Milano, 1965. [O]
Estratti dalle opere di Pessoa (fornite dal docente nelle dispense) [O]
Dispense del docente [O]

Bibliografia

Visualizza la bibliografia con Leganto, strumento che il Sistema Bibliotecario mette a disposizione per recuperare i testi in programma d'esame in modo semplice e innovativo.

Modalità didattiche

Oltre alla tradizionale lezione frontale, la didattica si servirà di metodologie che invitano la
partecipazione attiva da parte degli studenti. Alcune lezioni avranno una natura seminariale e
verteranno su testi che gli studenti potranno leggere prima delle lezioni. Alcune lezioni si avvalgono
della didattica della comunità di ricerca filosofica, dove gli studenti sono invitati a dialogare, con
l’aiuto del docente, a partire da domande filosofiche di comune interesse pertinenti per lo
svolgimento del programma del corso. Il docente fornirà, laddove necessario, slides e dispense.

Modalità di verifica dell'apprendimento

L’esame è scritto e orale. Per accedere all’orale, lo studente deve redigere un saggio filosofico su
uno dei temi studiati durante il corso. Il tema del saggio va concordato con il docente durante le
lezioni o tramite ricevimento. Il saggio per frequentanti è lungo tra 1000 e 2000 parole (compreso
titolo, nome, matricola, note e bibliografia); il saggio per non frequentanti è lungo tra 1500 e 2500
parole (compreso titolo, nome, matricola, note e bibliografia).
La bibliografia di riferimento è costituita dai testi affrontati nel corso insieme a eventuale letteratura
secondaria che si trova nella bibliografia del sillabo che verrà fornita dal docente.
Chi supera lo scritto può sostenere l’orale, il quale partirà da una discussione del saggio e verterà
sui temi del corso (e relativa bibliografia).

Le/gli studentesse/studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA), che intendano richiedere l'adattamento della prova d'esame, devono seguire le indicazioni riportate QUI

Criteri di valutazione

Criteri di valutazione.
30 e lode prova eccellente, sia nelle conoscenze che nell’articolazione critica ed espressiva.
30 prova ottima, conoscenze complete, ben articolate ed espresse correttamente, con alcuni spunti
critici.
27-29 prova buona, conoscenze esaurienti e soddisfacenti, espressione sostanzialmente corretta.
24-26 prova discreta, conoscenze presenti nei punti sostanziali, ma non esaurienti e non sempre
articolate con correttezza.
21-23 prova sufficiente, conoscenze presenti in modo talvolta superficiale, ma il filo conduttore
generale risulta compreso. Espressione e articolazione lacunose e spesso non appropriate.
18-21 prova appena sufficiente, conoscenze presenti ma superficiali, il filo conduttore non è
compreso con continuità. L’espressione e l’articolazione del discorso presentano lacune anche
rilevanti.
<18 prova insufficiente, conoscenze assenti o molto lacunose, mancanza di orientamento nella
disciplina, espressione carente e inappropriata. Esame non superato.

Lingua dell'esame

Italiano (in alternativa, è possibile scrivere il saggio e/o sostenere l'orale in inglese o francese)